La preparazione specifica mezzofondo prosegue ormai da un
mesetto, ieri in programma una gara da 10 km, non per cercare il tempo, ma
comunque da tirare.
Scelgo la Run for autism, così unisco l’utile (una bella
iniziativa per il sociale) al dilettevole.
Il percorso, che non conosco, si
preannuncia non facile, visto che ci saranno salite e discese, il meteo invece
dovrebbe aiutare.
Cronaca: domenica mattina, poco più di 0 gradi a Roma! Mi sarebbe piaciuto correre col fresco non
col gelo! Mezzora di scooter per raggiungere il luogo del delitto. Arrivo con i
piedi completamente intorpiditi, durante il riscaldamento non li sento proprio.
Avevo deciso di correre in canotta, come fanno quelli forti. Io però sono
freddoloso, e manco forte, allora mi scaldo…col giubbotto e rimando all’ultimo
secondo lo spogliarello, brrr.
Sono l’unico della mia squadra, impeganta in altra gara,
un unico riferimento, quel Nero di cui ho parlato altre volte . Si parte,
obiettivo non strafare in partenza.
Vorrei regolarmi come di consueto col
cardio, ma fa talmente freddo che anche correndo forte non sudo per niente. Inizierò
a vedere qualche dato di FC attendibile solo dopo il 5° km. Devo allora
basarmi sulle sensazioni e sul ritmo, cosa in cui non sono per
niente bravo.
Primo km in 3’36’’, vabbè leggermente forte, provo a tenermi.
Secondo km 3’35’’, appunto. Ora la strada sale verso villa Glori. Vedo una
trentina di metri davanti a me il Nero. Rischioso seguirlo, ma lo tengo d’occhio.
Arrivando in scooter mi sembrava che la salita finisse presto e poi si
proseguisse verso il villaggio olimpico…e invece sorpresa! Si entra dentro
villa Glori, con una salita di un 200 mt al 6-7%!
Ovviamente il ritmo ne risente (un km sopra i 4’),
supero molti atleti, partiti come al solito troppo forte, ma sento un dolorino al
polpaccio, cerco di correre meno contratto e la cosa rientra,
avvisaglia di quello che succederà dopo.
Ora è discesa, un km a 3’30’’, passo
ai 5km in 18’20’’. Buono direi, anche perché sono in controllo, non soffro
troppo. Il Nero è sempre più vicino e ormai non vedo più nessun altro, siamo
molto distanziati davanti. Il percorso ora è tutto all’interno del villaggio
olimpico, svolte e contro svolte, non capisco dove sto andando, seguo il Nero
cercando piano piano di raggiungerlo.
La faccio breve, sto finendo l’ottavo km,
il Nero è lì, mi preparo all’ultimo km da tirare alla morte. Sono pronto a dare
gas, c’è un tratto in salita, fitta al femorale destro. Ahia, cos’è? Do gas,
sperando che passi, proseguo così 300 mt, c’è una discesina, la fitta diventa
dolore, mi preoccupo, non arrivo al traguardo? Mi devo fermare
proprio ora? Panico, rallento, mollo il Nero, corro ancora e mi
massaggio il femorale.
Nel frattempo per fortuna vedo lo stadio Paolo Rosi, la
gara termina con 300 mt in pista. Mi rincuoro, il Nero intanto è 100mt avanti,
pazienza.
Provo a mantenere la posizione ma sul rettilineo di fronte il dolore
diventa ancora più forte. Devo mollare, mi superano in quattro. Pazienza e due.
Finisco in 36’14’’!
Sarebbe un PB con i baffi, ma il gps mi dà 150 mt in meno dei 10km, che in
proiezione comunque vale qualcosa sotto i 37’, sempre di PB trattasi. Di questo
sono molto contento.
25° assoluto su
quasi 1000 concorrenti. 4° di categoria, ne premiavano solo 3, il terzo era uno
dei quattro che mi hanno superato sull’ultimo rettilineo, quando non potevo
difendermi. Vabbè pazienza e tre.
Per ricapitolare, grande prova, nuovo PB sui 10km, non
era la gara clou, e non era nemmeno piatta, per cui fa niente che potesse
andare meglio. L’unico neo è che ne esco malconcio, con una contrattura al
femorale che si aggiunge a un dolore all’anca che mi trascino da una decina di giorni.
Mi dovrò fermare? Spero di no, applicherò il mio solito protocollo e
valuterò nei prossimi giorni.
Tempone pazzesco e PB nonostante tutto!
RispondiEliminaDimentica la beffa ed il podio sfuggito per un niente, alla prima gara in buone (neanche ottime...) condizioni di salute te li metti tutti in tasca, Jonathan!
Complimenti, sei semplicemente FORTISSIMO
Grazie Andrea.
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