Qualche anno fa partecipai due volte a una gara sui 15 km
che si chiamava Aspettando la Mezza, e la mezza era ovviamente la Roma-Ostia,
gara per eccellenza nell’ambiente podistico romano, laziale ma ormai quasi
nazionale e un po’ anche internazionale.
A Roma se vuoi capire il livello di un
atleta, inizi con domande del tipo “quante volte ti alleni?”, “che allenamenti
fai?”, ma l’interrogatorio finisce sempre con la domanda “si vabbè, ma quanto
hai fatto alla Roma-Ostia?”.
Dato che la fanno tutti, ma proprio tutti, è
diventata il riferimento assoluto, l’unità di base del sistema
metrico-runneresco de noantri.
La mia prossima gara sarà proprio la Roma-Ostia, fra 3
settimane.
L’obiettivo
già dichiarato è abbattere il muro degli 80 minuti, cosa non facile ma che
dovrebbe essere alla mia portata. Certo, occorrerà che anche le condizioni
esterne siano favorevoli ed essendo ormai vicina la primavera, nemmeno questo è
al momento assicurato.
Come la sto preparando? Ma con la mia specifica
mezzofondo, of course!
Chiaramente adattata a me e alla distanza in
programma. Settimana scorsa, dopo il cross, 5 giorni di soli lenti e il venerdì
un bel 2x5000
a 4’/km, con i 5000 venuti in 19’51’’ e 19’’58’’ senza arrivare al limite, ma
nemmeno con troppo margine, però!
Ieri, domenica, un bel trentello, in realtà 31 km,
nei quali ho sfruttato la possibilità di imbucarmi in una gara. Quale gara? Ma “Aspettando
la mezza”, ci mancherebbe! Beh no, ora si chiama Xmilia, ma il percorso è
sempre quello. Quindi sono partito da casa, 15 km lenti direzione Tor Vergata,
poi partendo dal fondo, 8 km di gara, a 4’30’’ circa, e poi altri 8 km per
tornare a casa.
Bello per una volta partire in coda e vivere la gara dei tanti
runner che iniziano ad affacciarsi al mondo delle gare oppure semplicemente che
si divertono a correre in compagnia tra scherzi e battute.
Domani un 3x(4x300) a
palla, 300 in 58-59 secondi, recuperi brevi.
E dopo la Roma-Ostia? La Maratona di Roma? Beh, una cosa
alla volta, però…
Intanto un enorme in bocca al lupo per la Roma-Ostia, Jonathan: dai una bella spallata a 'sto muro degli 80'! Le premesse ci sono tutte... finger crossed.
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