Quarta partecipazione alla Roma Ostia, ormai sono “di
casa”, anche perché l’impeccabile organizzazione giustamente non cambia quello
che funziona perfettamente. Percorso, ritiro dei pettorali, griglie, logistica
borse, rifornimenti, etc….etc…sono sempre gli stessi. Quindi so perfettamente
cosa mi aspetta e cosa devo fare fino a un secondo prima del via.
Obiettivo: 80 minuti, dichiarato prima e quindi più difficile da raggiungere.
Riscaldamento con un amico e mi infilo nella griglia rossa.
Un po’ troppo tardi, però. Ma come “è sempre tutto uguale” e poi sbagli l’orario
di inserimento? E infatti, troppa sicurezza, cose che capitano.
Non sono posizionato bene, ma è una mezza, tempo per
recuperare ce n’è… solite scuse per giustificare le cazzate i piccoli
errori.
Countdown e via, non si passa, ho un muro davanti, anche
una caduta. Primi 500 molto lenti (è pure discesa) poi a fatica mi faccio
strada, primo km in 3’59’’, 12 secondi persi sulla
tabella degli 80 minuti. Sigh!
Ora posso mettermi al passo giusto. Obiettivo non
esagerare all’inizio quando la freschezza fa sembrare tutto facile. Mi regolo
con la FC, di cui conosco l’andamento in condizioni simili.
Dal 2° al 4° km il
passo è quello giusto e le sensazioni pure: “sforzo controllato”. Vediamo cosa
dice il 5°, dovrei passare in poco meno di 19’ e secondo il gps dovrei essere
in anticipo. Sul tappeto però l’orologio dice 19’18’’.
Possibile? E qui
iniziano i dubbi. Devo accelerare? Aspetto? Decido di aspettare perché mi fido
abbastanza del mio gps e non mi sembra possibile un errore così grande.
Già il
riferimento del 6° mi ridà in vantaggio sulla tabella di marcia, deduco che il
5° era messo molto avanti. Ma come l’organizzazione non “fa sempre le stesse
cose”? Vabbè, la perfezione non esiste!
Ritorno al piano precedente, “sforzo controllato”. Ora ci
sono tre km di falsopiano in salita, quindi perderò qualcosa, ma dopo sarà
discesa.
Mi appare davanti Michele, molto più forte di me nelle
gare brevi, lo saluto, forse dovrei stare con lui, ma ormai ho preso il passo.
Ci siamo, il decimo km dovrebbe
essere più affidabile, all’inizio della salita del camping: 37’38’’. Oh! 17’’ di margine sugli 80 minuti. Bene, procediamo.
Salita del camping: cerco di salire senza forzare. Forze
un po’ troppo, un km in 4’07’’, ho mangiato tutto il margine! Ma ora è discesa.
Due km in 3’34’’!!!
Insomma oggi la gara è tutta sul filo dei secondi.
C’è
un leggerissimo vento da nord, l’aria è pulita, si vede già il mare.
Bell’immagine
romantica, il problema è che mancano ancora otto km all’arrivo e non vado più “sciolto” come prima, devo iniziare a forzare.
Arrivo al
15°, 56’32’’, 20’’ di margine anche se il gps dice meno. “Solo” sei km, ora
bisogna solo resistere.
Sento da dietro “alé alé”, è Michele che mi ha ripreso, sta con un amico ma
viaggiano troppo forte, non ci penso proprio a seguirli. Solito rimpianto, “fossi
stato con lui!” .
Ci sono 3 km di leggerissima salita ora e inizio a
soffrire molto per far uscire i
numeri giusti sul gps. Perdo qualche secondo, al cartello dei 20 ne
avrò al massimo una decina di vantaggio.
Tutto dipende da quest’ultimo km (e 98 metri)!
Per un momento penso di non farcela, ma è solo un attimo, stringo i denti e ce
la metto tutta. Sono al biscotto finale, terribile in questa situazione, non si
arriva mai.
Curva a 360° e sprint finale in cui raggiungo chi mi sta davanti
(raramente mi succede).
Alzo gli occhi al tabellone, segna ancora 1h19’, è fatta!
Ultimo km in 3’42’’.
1h19’47’’, nuovo PB e soprattutto
superato il muro degli 80. 246° assoluto su 10.706 arrivati. Positive
split di una ventina di secondi, avrei dovuto essere ancora più cauto i primi
10 km, però posso dire di averla gestita bene.
Che fatica! Ma ne è valsa la pena.
Complimenti
RispondiEliminaFantastico, Jonathan! Muro degli 80' buttato giù alla grandissima, stai raggiungendo livelli di eccellenza. Complimenti, sei un Atleta straordinario.
RispondiEliminaChe SPETTACOLO!!!!!! Sei un grande!!!
RispondiEliminaAce73