Quattro mesi dall’ultimo post. Come vola il tempo quando
ci si diverte! Di cosa avrete parlato dal parrucchiere, signora? Dell’uomo che
domenica si è sposato da solo perché non può amare nessun altro più di se
stesso? Ma allora i matrimoni “single” dovrebbero essere molti di più! Avrete
parlato mica del pancione di Serena Williams? Che in qualche modo c’entra col
matrimonio “single”. Ho capito, vi manca il mio blog e quindi, bando alle
ciance, preparate le patatine, mettetevi comode e cerchiamo di smaltire gli
arretrati.
Riassunto delle puntate precedenti:
fine 2016, gli allenamenti procedono e la sensazione è di essere migliorato,
seppur di poco, rispetto alla stagione precedente. Le prime gare, tra novembre
e dicembre, dicono poco dal punto di vista cronometrico, perché su percorsi
difficili, ma portano buoni risultati. Poco prima della We Run Rome del 31
dicembre, mi “influenzo” e quindi affronto la gara sotto antibiotici.
Dopo quattro mesi, quello che segue è tutto quello che la
mia labile memoria conserva di quel mirabolante giorno.
Per un motivo o per un altro, non avevo mai corso la We Run Rome,
gara di circa 10km sponsorizzata da una “major” dell’abbigliamento sportivo e
molto ben frequentata in particolare da atleti non romani.
Si parte a Caracalla, che come tutti ormai sanno, è uno
dei posti in cui mi alleno da circa un anno, per cui esco di casa già in tenuta
da competizione e mi riscaldo, si fa per dire, strada facendo.
Il tempo dichiarato mi permette di partire con i primi,
quindi poco traffico davanti. Pronti via, con le gambe di legno (influenza?) mi
butto nella mischia, guardo un attimo il gps e leggo 3’20’’, ok posso
competere. Mi guardo intorno e noto che, diversamente dal solito, sono
circondato da molte
donne, per lo più giovani. Non che mi dispiaccia, però, signora, non
durerà, non crede?
Falsopiano in discesa lungo il Circo Massimo, salitella
verso P.za Venezia, poi pianura per via del Corso, via Condotti e via del Babbuino…le
più sveglie di voi avranno già capito che non si corre in campagna. Il ritmo è
buono, fin troppo, sotto i 3’40’’/km, ma the worst is yet to come. E certo,
perché a P.za del Popolo inizia la famigerata salita del Pincio verso Villa
Borghese. Un km, all’inizio tostarello assai.
Una mazzata per le gambe, e
infatti dopo, a scendere per Via Veneto, nel tunnel (quello della maratona) e
per via del Boschetto verso il Colosseo, il ritmo ne risente. Per cercare di
resistere, mi accodo a un gruppetto e cerco di mantenere il loro passo. Ma
siamo già in dirittura verso Caracalla e…mi supera una ragazza! Non duravano eh
signora?
Vabbè, manca solo il rettilineo finale in cui ritrovo un po’ di brio e
sprinto veloce, perché? Non saprei, ma lo faccio. 37’29’’ sui 10.200 mt, meglio di
quello che pensavo. 109° assoluto e ben 19 donne davanti! Gara strana, quindi,
ma divertente.
Appuntamento successivo, la Corsa di Miguel a fine Gennaio, stavolta su percorso piatto e
arrivo dentro lo stadio olimpico. Stavolta “no excuse”, si cerca il personale.
Riuscirà il nostro eroe nell’impresa, lo scopriremo nella
prossima puntata!
Un saluto Jo,ogni tanto trovi il tempo di aggiornare,bella gara!
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