Ci siamo, domenica è di nuovo gara a Colonna dopo tre mesi, tutta l’estate,
più una settimana, senza pettorale. In mezzo solo costruzione aerobica, quindi
tanti lenti, medi e un paio di fartlek.
Nemmeno una misera sessione di ripetute,
nessun corto veloce, zero.
Secondo le scuole di pensiero più accreditate, dovrei fare
una prestazione schifosa! E invece i miei meravigliosi algoritmi, che farebbero
impallidire anche i modelli di previsione dei lanci delle navette spaziali o
quelli per anticipare le variazioni di ciclo economico, dicono chiaramente che
sono in miglioramento! Possono sbagliare, certo, ma finora non è mai capitato (e certo, li correggo a posteriori!).
Non potrò però fare confronti tra l’ultima gara disputata e quella di
domenica perché entrambe influenzate da condizioni climatiche non favorevoli
(per il caldo), il cui effetto non è possibile quantificare.
Mi accontenterò
del confronto con la stessa gara fatta l’anno scorso, non tanto per il tempo
(che come detto è molto influenzato dal caldo, che varia da un anno all’altro)
quanto per la posizione assoluta e relativa a tanti avversari che conosco bene.
Questo è il vero confronto che si può fare in questi
casi: la gara ha ormai una partecipazione molto stabile, circa 1300 arrivati.
Se miglioro la posizione
assoluta di almeno una decina di unità, ho senz’altro migliorato. Ma
punto a qualcosa di meglio.
E poi c’è il confronto più significativo: quello con gli altri runner di cui conosco bene il valore e il tempo potenziale.
Non solo uno, che potrebbe non essere in forma, ma almeno quattro o cinque. Se
miglioro rispetto a tutti è indiscutibile che ho fatto progressi.
Tattica per domenica: mi hanno assegnato ancora un pettorale basso,
quindi potrò partire in testa al gruppo.
Questo significa pochissimo traffico iniziale e
possibilità di prendere subito il ritmo. Quale ritmo?
Questo è un problema: non ne ho la più pallida idea.
Primo, perché non ho riferimenti precisi sulla mia condizione attuale, secondo
perché col caldo tutti i riferimenti diventano inattendibili. Mettiamoci pure
che il percorso è tutto saliscendi con salite e discese anche impegnative,
senza praticamente un metro di pianura, e così è chiaro che non posso partire a
un ritmo prefissato.
Generalmente utilizzo come riferimento le pulsazioni
cardiache. So che in una 10km devo inizialmente stare intorno ai 173
bpm, ma col caldo pure questo parametro varia. L’anno scorso proprio a Colonna per
esempio mi sorpresi a correre intorno ai 177 bpm!
Insomma per concludere, non so bene come partirò.
Primo km non guarderò proprio l’orologio, cercherò di non
forzare e di correre sciolto. Poi vedrò come proseguire: sicuramente fino al
quinto dovrò cercare di non andare al massimo, di mantenere un minimo di
riserva. Dal quinto toglierò i tappi (per chi non fosse esperto di gare ippiche
di trotto, è l’azione che compie il driver quando permette al cavallo di
correre a piacimento, cioè al massimo, generalmente all’ultima curva prima del traguardo,
ndjo) e vedremo cosa succede.
Come sempre…..speriamo di non scoppiare, ma a volte capita.
Questa settimana è stata di “tapering”, termine tecnico che
indica chilometraggio in calo, poca qualità, insomma allenamenti ridotti per
arrivare freschi alla gara.
Ecco il resoconto:
Lunedì riposo;
Martedì, corsa media, 2x30’ a 160 bpm. Alla fine del
secondo 30’ sono scoppiato, ma ci sta.
Mercoledì, corsa lenta, 1h20’ a 130 bpm;
Giovedì, corsa lenta, 1h a 128 bpm;
Venerdì, corsa lenta, 45’ a 120 bpm;
Sabato, riposo;
Domenica, Gara CorriColonna, 10km.
Vai Jo! Non vedo l'ora di sapere com'è andata!
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