Nel giorno in cui Dennis Kimetto scende per la prima
volta sotto le 2h03’ in maratona a Berlino, anche io sono impegnato in una
nuova leggendaria avventura atletica: i 10 km della CorriColonna.
Gara
presentata nel precedente post, primo obiettivo della nuova stagione agonistica.
Cronaca: sono sul luogo del delitto in perfetto
orario, tutto il tempo di ritirare il pettorale, cambiarmi, fare il
riscaldamento con qualche compagno di squadra ed entrare nella gabbia dei “top
runner”, in cui ormai da un anno la società mi riserva un posticino.
Giornata molto calda, temperatura già sui 24° in
partenza ma soprattutto sole pieno e poca
ombra sul percorso. Accorgimento: indosso il cappelletto inzuppato d’acqua.
Come spiegato nei precedenti post, non guarderò più di
tanto il ritmo, un occhio ai battiti lo darò, ma la cosa più importante sarebbe
non partire al limite, possibilmente prendendo come riferimento alcuni atleti
che conosco. Facile a dirsi…
Via. Solita calca iniziale, sto attento a non cadere e
prendo subito un buon passo. Non vedo nessuno dei miei riferimenti, primo km 3’48’’.
Finalmente arrivano da dietro tre dei volti “noti”, provo a tenerli ma capisco
subito che vanno troppo forte, non li seguo. Secondo km 3’43’’! Battiti un pelo
sopra il target.
Improvvisamente mi appare davanti il riferimento che avrei voluto seguire
fin dall’inizio. Se mi leggete, già lo conoscete. Si tratta der “Principe”,
con cui avevo corso la Notturna di S.Giovanni, che mi aveva battuto di
una decina di secondi, ma partendo più indietro di me. Sapevo che nel frattempo
si era allenato bene, quindi sarei stato felicissimo di arrivargli dietro, ma a
vista, una trentina di secondi, diciamo.
Mi accodo per un km poi lo affianco e
scambiamo due chiacchiere. Mi sento bene, però, e lo lascio. So che è un rischio,
perché lui è molto più esperto di me e forse avrei fatto bene a stargli
insieme.
Siamo in salita, sorpasso parecchi atleti adesso e inizio a vedere
davanti uno dei tre “riferimenti” che avevo lasciato andare all’inizio. E’ “u Sardu”,
che fino allo scorso anno nelle 10km mi dava almeno due minuti.
E’ sempre più
vicino e inizio a pensare che lui sia partito troppo forte (si lui, non io eh?). Tratto in discesa, viaggio
a 3’30’’ per più di un km! U Sardu è lì, 6-7 secondi, una trentina di metri.
Adesso il distacco rimane costante.
Salitona verso il passaggio ai 5km. Si
soffre già, soprattutto per il caldo. Sento lo speaker che pronuncia le
seguenti parole “i concorrenti che stanno passando ora hanno una proiezione di
tempo finale intorno ai 35 minuti”.
Cosaaaaa??? Smandruppo sull’orologio per
far uscire il tempo totale, passo sotto il gonfiabile in 18’45’’! Proiezione 37’30’’. Ah
ecco, lo speaker deve essere un ottimista, oppure un degustatore di prima
mattina, che qui ai Castelli ha trovato molta materia prima.
Il passaggio è comunque
troppo veloce,
sarebbe personale, in condizioni molto difficili. Alla fatica si aggiunge la
preoccupazione.
Continuo con u Sardu a tiro, la distanza è sempre quella, ma la fatica inizia a
essere sempre maggiore. I tempi
sembrano ancora buoni, ma tra salite e discese e la lucidità che se ne va non
ho un’idea chiara di cosa stia facendo.
Ultimi due km. Dovrei partire per
prendere il mio riferimento, ma non ne ho, sono già al limite, anzi mi superano un paio di
atleti che vanno ancora molto bene.
Perdo qualche metro e capisco che adesso devo limitare i
danni, u Sardu non lo prendo più.
Ultimo km. L’anno scorso era stato
il più veloce, perché mi ero ingaggiato con un altro concorrente e avevo dato
tutto. Stavolta non ho lo stesso stimolo, per cui tiro leggermente i remi in
barca.
Vedo il gonfiabile finalemente, davanti non ho nessuno a tiro, lo
speaker chiama i nomi di chi arriva, allora mi preparo per un piccolo momento
di gloria. Mi aggiusto gli occhiali, il cappelletto, mi preparo ad alzare le braccia ma…proprio mentre arrivo mi passa al doppio uno che arriva da dietro
e di cui non mi ero proprio accorto e il momento di gloria se lo ciuccia lui. E
vabbè!
Tempo 38’03’’. Ottimo, molto meglio del previsto.
Analisi: un minuto e mezzo meglio dell’anno scorso, in
condizioni forse leggermente peggiori. A solo una decina di secondi dal
personale reale (questa gara è 10km certificata fidal, il personale è su una
gara leggermente più “corta”).
53° assoluto su
1245 partecipanti. L’anno scorso 74°, e quest’anno c’erano una decina di super “top
runner” in più.
Entrambi
i risultati migliori dell’obiettivo che mi ero dato.
Poi confronto con i riferimenti: migliorato rispetto tutti! Da qualche
decina di secondi a un paio di minuti.
E’ quindi indiscutibile che sono migliorato e anche di
molto rispetto all’anno scorso.
Rispetto alle ultime gare prima dell’estate non
ho un numero sufficiente di dati per dirlo, solo “Er Principe”, che stavolta ho
battuto, ma che forse non l’ha tirata. Però quantomeno sono in linea.
Avrei potuto gestire leggermente meglio la gara,
troppo forte la prima metà, cosa che ha causato un positive split di 30
secondi. Ma su percorso molto ondulato e con il caldo occorre davvero una
grande esperienza per correre al meglio. Ancora non ce l’ho!
Conclusione: molto soddisfatto, test superato, i
prossimi difficili obiettivi mi sembrano ancora (più) raggiungibili,
considerato pure che tra non molto inizierò la preparazione specifica.
Vai Jo, lo sapevamo tutti che avresti fatto grossi miglioramenti rispetto ad un anno fa. Adesso c'è anche la conferma ufficiale
RispondiEliminaTi rinnovo i complimenti anche qui. Anche per il coinvolgente racconto.
RispondiEliminaGrazie!
RispondiEliminaE chi si meraviglia più? Fantastico, sinceramente, Jonathan!
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