venerdì 29 luglio 2016

Flavio



TOMMASO: Ehi Flavio, oggi ho un lento, lo facciamo insieme?

FLAVIO: Dai, passiamo al biscotto, ci dovrebbe essere anche qualcun altro a quest’ora.

TOMMASO: Scusa, puoi rallentare, vai troppo forte.

FLAVIO: come troppo forte, andiamo a 5’ al km. Di solito vado anche più forte.

TOMMASO: quanto hai di frequenza cardiaca in questo momento?

FLAVIO: aspetta che regolo l’orologio, di solito mentre corro non la guardo. Ah ecco, 155. Tu?

TOMMASO: caspita! Ma quanto hai di massima? La mia FC in questo momento è 144.

FLAVIO: la mia massima? Non so, non me l’hanno mai misurata. A che serve!

TOMMASO: beh serve a capire l’intensità dell’allenamento.

FLAVIO: ma che dici! Sei troppo tecnologico! Comunque ricordo una volta che facevo le ripetute sui 1000 in pista. Faceva caldo, era estate ora di pranzo, l’ultimo mille con Massimo tirammo alla morte e per stargli dietro arrivai al traguardo che stavo morendo, subito dopo ho anche vomitato, che schifo non mi ci far pensare. Quella volta raggiunsi 185 bpm.
Ma ripeto, nella corsa bisogna andare a sensazione. 

TOMMASO: E tu che sensazioni hai in questo momento?

FLAVIO: facile, vedi riesco a parlare con te, e respiro anche. Che problema c’è?

TOMMASO: il problema è che hai 155 bpm, non stai facendo un lento.

FLAVIO: e no! Ora sto gareggiando, ma che dici? Tutti i miei amici fanno il lento a 150, lo sanno tutti che quella è la FC minima, andare sotto non è allenante, mica facciamo trekking noi!

TOMMASO: vabbè, a parte che tu stai pure sopra i 150…

FLAVIO: ma dai, te l’ho detto, di solito non la guardo proprio, vado a sensazione. Ecco, ora che abbiamo rallentato un po’, guarda 149! Te lo dicevo.

TOMMASO: è sempre troppo, dovremmo rallentare ancora.

FLAVIO: ma chi ti ha messo in testa queste ca…te? Sono 20 anni che corro e ho sempre fatto i lenti a sensazione, dammi retta, che poi corrisponde a 150 bpm più o meno. È così per tutti.

TOMMASO: ma scusa, come fa a essere così per tutti? Cioè, se uno ha, che ne so, 170 di massima, fa il lento a 150? Sarebbe quasi il 90%, io faccio la mezza solo un pelo più su! Comunque ste ca…te, come dici tu, me le ha dette Jo, lo conosci? Lui si allena così. E pure io da un paio di mesi.

FLAVIO: Jo chi? Quello che abbiamo incontrato ieri sul lungotevere, con la canotta bianca?

TOMMASO: eh bravo! Proprio lui!

FLAVIO: si lo conosco, cioè così, abbiamo parlato qualche volta, non capisce niente, si crede chi sa chi, dice un sacco di minchiate.

TOMMASO: davvero? Mi sembrava in gamba, va forte in gara, cioè in confronto a noi. Mi ha spiegato un po’ di cose, anche se non è che ho capito proprio tutto, però mi aveva convinto. Perché dici che non capisce niente?

FLAVIO: ma perché mica è dentro l’atletica da vent’anni, come me e Gino! Una volta secondo te ci allenavamo col cardio? A malapena avevamo le scarpette!

TOMMASO: oh, guarda che coincidenza, eccolo là! Ehi Jo, ciao! Ti unisci a noi, stiamo facendo un lento.

JO: Oh ciao, ok, come stai?

TOMMASO: bene, bene, tu? Tu stai bene?

JO: e se stavo bene, stavo qui secondo te? Si dai, sto bene, scherzo! Oh, però lo fate sveltino sto lento, 5’/km! Oggi sarei andato volentieri più piano.

TOMMASO: come, più piano di così? Ma quanto fai sui 10 km?

JO: a gennaio scorso qualcosa sopra i 36’, adesso, se non facesse caldo, forse leggerissimamente meglio, spero. Non sono sicuro.

FLAVIO: Fresca! Poco sopra i 36’ significa meno di 3’40’’, i lenti dovresti farli al massimo un minuto sopra, quindi 4’40’’!

JO: no guarda, 4’40’’ con questo caldo, non vado aerobico, sicuramente supero i 136 bpm che è il mio confine alto della fascia aerobica. Forse in inverno di mattina, se non sono stanco, potrei pure starci. Ma sempre al limite e sicuramente non tutti i giorni.

FLAVIO: ah ridaje con ste frequenze cardiache. Lo dicevo pure prima a Tommaso, l’importante è la sensazione, che deve essere facile, e poi più o meno il lento lo facciamo tutti a 150 bpm, più o meno.

JO: beh sbagliate, perché così non allenate bene le fibre lente.

FLAVIO: le fibre lente? Quelle si allenano sempre, non conosci il principio di Henneman?

JO: si certo lo conosco, facciamo un esperimento? Vi va?

TOMMASO: Si dai, almeno oggi ci passa prima!

JO: ok, rallentiamo!

FLAVIO: più di così? Stiamo a 5’10’’! Che facciamo, camminiamo?

JO: no, no, corriamo, corriamo, tranquillo. Seguite il mio passo.

FLAVIO: 6’/km!!! No senti, più di così non rallento, mi fai buttare un allenamento, non ho tempo da perdere.

TOMMASO: ehi Jo, dai non esagerare.

JO: tranquilli, solo dieci minuti un quarto d’ora, poi andiamo alla velocità che volete voi.

Dopo 10’

TOMMASO: oh non ci crederete ma faccio più fatica! Andavo più facile prima, come è possibile?

JO: eh, eh.

FLAVIO: e certo! Anche io sto facendo più fatica di prima, anche per questo non volevo rallentare, lo sapevo già! Dipende ovviamente dalla meccanica di corsa, adesso che andiamo più piano, il tempo di appoggio dei piedi a terra è più lungo, tutte le articolazioni sono molto più sollecitate, per questo facciamo più fatica. Andando più forte, la dinamica di corsa è più fluida e quindi più facile.

JO: beh no! Infatti io non sto facendo più fatica, ora ne faccio meno di prima. Però ricordo i primi tempi in cui avevo rallentato i ritmi, era così anche per me.
Fate più fatica di prima perché le vostre fibre lente non sono ben allenate. Prima vi stavate aiutando con le fibre veloci, probabilmente molto ben allenate, per questo non sentivate fatica.

FLAVIO: ma davvero tu ti alleni così? non ci credo.

JO: si fidati, alcuni giorni anche più lento se è il caso, a volte anche 65% della mia frequenza cardiaca massima.

FLAVIO: ehi Tommaso, io devo andare, finisco l’allenamento verso casa, vieni anche tu o rimani?

TOMMASO: no, vengo, devo tornare a casa anche io. Ehi, ciao Jo, è stato un piacere correre con te!

JO: ciao guys, se beccamo alla prossima!

Tommaso e Flavio da soli.

FLAVIO: miii, non ce la facevo proprio più a correre così piano, mi sembrava di fare un medio, acceleriamo dai.

TOMMASO: certo però, lui va più forte di noi, non avrà mica ragione?

FLAVIO: senti sono venti anni che faccio atletica. Mai sentite minchiate più grosse. Tutti fanno i lenti a 150 bpm, cioè li fanno a sensazione, facile, che significa poi circa un minuto più lento del ritmo gara 10 km. Lo sanno tutti. E’ un cazzaro. Una volta l’ho visto che faceva le ripetute, sarà stato attorno ai 3’30’’. Ci prende in giro, è ovvio, sai come sono questi. Non vogliono far sapere come si allenano, hanno i segreti. Sono i peggiori questi, sembra che ti aiutano invece ti vogliono fregare.

TOMMASO: si mi sa che hai ragione, non mi tornava neppure a me, sai. Ma figurati se andando più piano vai più forte. Cioè io avevo migliorato da quando mi allenavo come dice lui, nel senso che a parità di bpm stavo andando più forte, e anzi, ho fatto quella gara a Ciampino, ti ricordi, settimana scorsa? Ho fatto il mio personal best, ma mi era rimasto il dubbio che avrei fatto ancora meglio se mi fossi allenato con le ripetute.

FLAVIO: ma scherzi? È sicuro che facevi meglio, almeno un minuto. Cioè hai fatto PB senza fare ripetute? Pensa te quanto potevi fare! Che pollo! Svegliati, ma che credi al primo che parla? Io e Gino facevamo la Roma Ostia quando quello ancora giocava a flipper al bar!

TOMMASO: si lo so, sono un fesso. Me la prepareresti tu una tabella come si deve? Vorrei fare una mezza.

FLAVIO: ma certo, tranquillo, ti do la mia, ormai mi alleno così da anni! Figurati, te la personalizzo un po’ ed è fatta.

Oh, però adesso acceleriamo, che non te l’ho detto, ma a correre così piano, con questa meccanica così poco fluida, rischiamo anche di infortunarci!

6 commenti:

  1. Messaggio molto diretto, strano nessun commento.

    Piccola provocazione: e la "testa" quando conta? Ossia, se uno è convinto che allenandosi alla "Flavio", si allena al meglio (e quindi seguendo Jo, peggio), avrebbe migliori risultati lo stesso cambiando e passando al metodo di Rjo?

    Ste

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  2. Beh, un minimo di motivazione ci vuole, quella per mantenere almeno per un periodo l'impegno necessario a seguire un programma con costanza. Se uno è convinto di una cosa che però non è matematica...basta provare per un periodo un altro approccio per verificare cosa è meglio.

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  3. eheh bella storiella, manca solo il pallottoliere conta-infortuni.....
    -enjoyash-

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  4. no, nego in modo categorico. Ogni riferimento a persone, luoghi e cose reali è del tutto casuale. ;-)

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  5. ho appena scoperto questo blog, che dire gli spunti e le informazioni sono interessantissimi e anche un pò controcorrente
    Ho fatto atletica durante il liceo per una società del mio paese poi ora all'università non ce l'ho piu fatta in maniera costante, senza allenatore è dura.
    Non vedo l'ora di leggere tutti i post passati. Grazie ottimo lavoroo

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  6. Molto interessante, credo che proverò a seguire i tuoi consigli anche xkè la corsa lenta al ritmo prefissato dal garmin non riesco sempre a reggerla, faccio fatica e nel tuo blog ho scoperto che con le stesse pulsazioni faccio un medio...praticamente quasi tutti i giorni...e vado sempre più lenta. grazie. Franca

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