giovedì 24 novembre 2016

Sergio



SERGIO: ah belli! Visto che oggi sono venuto pure io? 

TOMMASO: ah sola! Nun vieni mai, mo’ lo senti il Coach quando arriva!

MICHELE: Ciao Tommy, anvedi c’è pure Cecio oggi, batti er cinque, chi aspettiamo?

TOMMASO: er Coach, almeno, sennò che allenamento famo?

SERGIO: come non lo sappiamo? Non è pascolo oggi?

TOMMASO: ah ecco perché sei venuto! Nun te va de fa un ca..o, sei proprio na sola! Ma che non lo sapevi che abbiamo cambiato? Il martedì c’è il lavoro?

SERGIO: lavoro? Maddeché! Che state a preparà?

MICHELE: 10.000, la Best Woman a Fiumicino, ce vieni?

SERGIO: forse, dipende, insomma non sto molto in forma.

TOMMASO: embè, te fai qualche lavoretto con noi, manca ancora qualche settimana, dai che ci divertiamo!

SERGIO: vabbè, per fortuna sono 10km, quindi lavoretto significa ripetute brevi giusto?

MICHELE: si, di solito facciamo il martedi un 10x400 e il venerdì 6x1000. Ma decide il Coach.

TOMMASO: io ci metterei pure un corto veloce ogni tanto, tipo un 5000 a tutta.

MICHELE: vabbè allora se decidessi io dovremmo fare pure le salite, almeno quelle brevi, che ne so 20x100.

SERGIO: ma quando fate il 6x1000 come recuperate? Da fermi, de corsa?

COACH: ah belliiiii! Anvedi c’è pure sergetto oggi, e che ha da piove? Sentivo dei tuoni a casa, ma me credevo che era mi fratello, quello sta sempre a sparà!

TOMMASO: bella Coach, stavamo parlando del lavoro di oggi. Stavo dicendo a Sergio che i recuperi li facciamo da fermo, che poi bisogna correre forte. Ti posso chiedere una cosa? Ma perché non facciamo mai un corto veloce?
MICHELE: e le salite? 

COACH: aho, nun ce capite proprio niente voi di corsa! Ve l’ho spiegato tante volte: il corto veloce se fa solo la settimana prima della gara, è una specie di test. Le salite adesso non servono a niente, si fanno in costruzione, lontano dalle gare.

SERGIO: io invece non capisco i recuperi. Per esempio un amico mio forte, che ha fatto la mezza in 1h30’, fa i recuperi svelti, diciamo 20 massimo 30 secondi più lento della ripetuta.

COACH: aho nun vieni mai, che voi capì mo tu? Quei recuperi così svelti si fanno solo se prepari una mezza, per un 10km non servono.
Ecco guarda lo vedi JO, lui i recuperi li fa lenti, chiamatelo così te convince, quello ci ha na parlantina…

TOMMASO: oh JO, come stai, vieni un po’ qua, hai un minuto?
JO: ciao grandi, che c’è?

SERGIO: c’è che non ce sto a capì niente. Ma perché uno fa i recuperi svelti, uno lenti, uno da fermo. Quell’altro vuole fare le salite, questo il corto veloce. Ma possibile che tutti fanno cose diverse?

COACH: e certo, ma quanno te svegli? Dipende tutto da che cosa prepari, un 10km è diverso dalla maratona, no?

JO: giusto, cioè giusto che sono due gare diverse. Meno giusto che tutto dipende dalla gara che prepari.

SERGIO: lo vedi, Coach?

TOMMASO: aspetta fallo parlare.

JO: forse dipende di più da che tipo di atleta sei, se sprinter o maratoneta. In ogni caso la base per qualsiasi gara dai 1500 in su è la stessa. Si può discutere sugli ultimi due mesi, ma per il resto è lo stesso.

COACH: infatti, le ripetute sono sempre quelle, 10x400, 6x1000, cambiano i recuperi.

JO: no, non intendevo questo.

MICHELE: e che intendi?

JO: intendo che il lavoro di base è lo stesso e senza ripetute.

SERGIO: senza ripetute? Ma che davero?

COACH: ma che stai a dì, senza ripetute ‘ndo vai?

MICHELE: dai Jo, si sa che le ripetute servono.

JO: serve di più la base aerobica invece.

SERGIO: la base “arobica”, ma che è? Io nun ce sto a capì più niente!

JO: provo spiegartelo usando una metafora. Noi esseri umani siamo come delle macchine con due motori, hai presente le macchine ibride?

SERGIO: si, si, le conosco. Quelle che hanno un motore elettrico che funziona quando vai piano e consuma poco e quello a benzina che entra quando vuoi andare più forte e consuma di più.

JO: proprio così, bravo. Anche noi abbiamo due motori, anzi in realtà ne abbiamo di più! Ma gli altri diciamo che dai 1500 in su possiamo anche fare finta di non averli.

Quindi due motori. Il primo è un diesel, consuma poco e dura a lungo, l’altro invece è un benzina, più potente ma consuma molto, è piuttosto inefficiente, cioè spreca un sacco di carburante, e non dura a lungo.

Altra caratteristica importante dei due motori è la loro “scalabilità”: il diesel può essere “potenziato” moltissimo nel tempo mentre il benzina non molto. Al contrario potenziare il diesel richiede molto tempo, potenziare il benzina poco.

Altra cosa importante è che quando corriamo piano usiamo praticamente solo il diesel, quando aumentiamo la velocità, aggiungiamo il motore a benzina, perché solo col diesel non riusciremmo a raggiungere la velocità desiderata.

Ora se il motore diesel lo chiamo aerobico e il benzina anaerobico, vi ho dato già molti elementi per capire come ci si deve allenare.

SERGIO: a me le macchine piacciono, già mi pare di capire meglio. Per esempio, mi pare di capire che il motore più importante è il diesel. Giusto?

JO: infatti, quello che dicevo prima, la base aerobica.

TOMMASO: quindi il benzina/anaerobico serve se vuoi andare molto forte. Ma noi volgiamo andare molto forte, quindi dobbiamo usare quello o no?

JO: si e no. Per quello che ho detto se oggi vuoi andare molto forte devi usare tutti e due i motori. Ma se fra un anno vuoi andare più forte, devi potenziare i motori e il diesel è quello che puoi potenziare di più. Tu cosa vuoi fare?

MICHELE: andare sempre più forte. Si ma come si fa?

JO: hai ragione, dobbiamo finire il discorso. Allora abbiamo capito che se vogliamo andare sempre più forte negli anni occorre lavorare soprattutto sul motore diesel/aerobico, ma se vogliamo andare più forte possibile fra poche settimane occorre anche lavorare sul benzina/anaerobico. E allora? Allora occorre fare un compromesso. Una parte dell’anno la dedichiamo solo al diesel/aerobico e una parte anche al benzina/anaerobico per gareggiare.

SERGIO: ma perché, non si può gareggiare quando potenziamo il motore diesel/anaerobico?

JO: bravo, hai toccato un punto importante. Purtroppo, quello che va bene per potenziare un motore non va bene per potenziare l’altro e viceversa.

TOMMASO: ah ecco, te pareva!

COACH: senti Jo, la metafora è carina, ma non dice niente su quello che dobbiamo fare, perché noi dobbiamo correre a piedi, non in macchina.

JO: giusto, hai ragione, ma il discorso è un po’ lungo. Ora non ho tempo di finire, devo andare, ma ne possiamo parlare la prossima volta se vi va.

SERGIO, MICHELE, TOMMASO: certo che ci va, è interessante.

COACH: ah belli, quindi non ve fidate del sottoscritto? Vabbè, avete ragione voi però è interessante anche per me.

SERGIO: vabbè Jo, la prossima volta finisci, ma oggi che allenamento facciamo?

JO: vi fidate di me?

SERGIO, MICHELE, TOMMASO: si.

COACH: insomma.

JO: avete il cardiofrequenzimetro?

SERGIO, MICHELE, TOMMASO: si.
COACH: no.

JO: bene, allora fate un medio di un’ora.

TOMMASO: a quanto al km?

JO: no, non in base al ritmo, ma in base al cardio, cioè non dovete superare 150 battiti al minuto.

COACH: e io che non ho il cardio?

JO: non superare loro! Ciao, alla prossima!

1 commento: