venerdì 18 agosto 2017

Blackout - 5 - Appia run 2017



Ancora solo due puntate di arretrati e finalmente potremo chiudere questa noiosissima rubrica di storia della corsa del vostro eroe.

Elaborata con un altro bel weekend lungo a sciare la mini delusione per la Roma-Ostia, a metà marzo riprendo seriamente gli allenamenti in vista dell’Appia run, una gara cui partecipo sempre volentieri, per il percorso tecnico e bellissimo attraverso la regina viarum e il parco della Caffarella. 

È la gara cui sono emotivamente più legato, perché vi ho esordito nell’ormai lontanissimo 2011 e perché in quei posti mi sono allenato in un periodo felice della mia vita. Eh si, signora, sono sentimentale! Mancavo però dal 2014, perché poi nel 2015 non stavo gareggiando e nel 2016 veniva la settimana dopo la maratona (andai solo a salutare gli amici e fare una corsetta senza impegno).

Nessun allenamento particolarmente rilevante nelle tre settimane tra la Roma-Ostia e l’Appia run, solo un buon volume di lenti e qualche medio per mantenere il buono stato di forma.

Ed eccoci al 9 aprile. Obiettivo della gara: correrla bene! A differenza della Roma-Ostia, partire con prudenza e cercare di andare in progressione, anche perché essendo tutto un saliscendi, con molto sterrato, il tempo al km non ha grosso significato, ma conta solo il confronto con gli avversari e le edizioni precedenti.

Ma qui accade l’imprevisto. Poteva andare tutto liscio secondo programma, signora mia? Mai. Succede, infatti, che accedendo alla griglia dei “top runners”, prima mi imbatta nel compagno di squadra con cui avevo ottimamente corsa la prima parte della maratona 2016, che mi assicurerebbe una partenza soft, ma subito dopo intraveda nientepopodimenoche er Principe, qualche metro più avanti sulla linea di partenza. Signora cara, lei conosce benissimo l’accesa rivalità e anche l’amicizia che mi lega a quel grandissimo atleta, ormai tante volte mio avversario diretto. Quindi l’agonista che mi abita ormai freme e convince tutti gli altri me stesso a seguire er Principe perché è nota la sua grande saggezza nel gestire le gare. Bene, pronti via, mi attacco ai principeschi svolazzini e…primo chilometro in 3’42’’. 

Tattica quasi saltata, fortunatamente rinsavisco e rallento fino a raggiungere un livello di sforzo adeguato, in accordo anche al livello di battiti cardiaci che so essere giusto per questa gara (168-170). 

Mi godo così il passaggio sotto porta San Sebastiano e i saliscendi dell’Appia Antica fino al salitone del mausoleo di Cecilia Metella, dove ritrovo già er Principe, con cui scambio due chiacchiere e poi passo. 

Subito dopo, andando verso la Caffarella, mi trovo davanti un tipo piuttosto robusto o che mi aveva preceduto nella Corri Garbatella, dandomi una ventina di secondi, tutti nella seconda parte del percorso. Mi sembra una buona idea tenere lui come riferimento. Lo seguo quindi per un paio di km, ma entrati nel parco sento di poterlo superare e così faccio. Ma qualche chilometro dopo me lo vedo ripassare accanto. Tipo tosto, signora! 

Siamo ormai fuori dalla Caffarella, ultimi 3 km di circa 13 di gara, quelli più difficili, quasi tutti in salita. Se non si è gestita bene la prima parte, da adesso in poi diventa un calvario (mi è capitato, link). Stavolta, invece, ho gestito, bene e riesco ancora a tenere un buon ritmo, tanto da superare alcuni atleti e subire pochi sorpassi. Discesone finale e sprint nello stadio di Caracalla. Provo a superare il robusto ma non riesco gli arrivo a 4 secondi!

Tempo finale 48’16’’ (migliore di sempre), 69° posizione assoluta su 3715 partecipanti (migliore di sempre), 12° di categoria a 7’’ dal premio (vabbè). Soddisfatto quindi, direi che la debacle della Roma-Ostia è cancellata, speriamo di averne fatto tesoro.

Rimane un’ultima gara da raccontare, all’estero stavolta, faccia scorta di popcorn signora!

2 commenti:

  1. Finito or ora di leggere tutto il blog (tutto!).
    Che dire... Eccezionale testimonianza, scritta piacevolissimanente tra l'altro. Per un neofita privo di speranze come me è stato supermotivazionale leggere le tue imprese. Complimenti e grazie ancora per aver condiviso, restano solo due grandi domande:
    1. Hai smesso di fumare?
    2. Ma soprattutto, che fine ha fatto Andrea Mancanelli? :)

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    Risposte
    1. :-)
      grazie!
      1.Diciamo che fumo saltuariamente, quindi ho smesso, forse.
      2.Mi pare che abbia creato un nuovo sito in cui presenta l'argomento running più professionalmente. Forse ha meno tempo per seguire.

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