Ancora solo due puntate di arretrati e finalmente potremo
chiudere questa noiosissima rubrica di storia della corsa del vostro
eroe.
Elaborata con un altro bel weekend lungo a sciare la mini
delusione per la Roma-Ostia, a metà marzo riprendo seriamente gli allenamenti
in vista dell’Appia
run, una gara cui partecipo sempre volentieri, per il percorso
tecnico e bellissimo attraverso la regina
viarum e il parco della Caffarella.
È la gara cui sono emotivamente più
legato, perché vi ho esordito nell’ormai lontanissimo 2011 e perché in quei
posti mi sono allenato in un periodo felice della mia vita. Eh si, signora,
sono sentimentale! Mancavo però dal 2014, perché poi nel 2015 non stavo
gareggiando e nel 2016 veniva la settimana dopo la maratona (andai solo a
salutare gli amici e fare una corsetta senza impegno).
Nessun allenamento particolarmente rilevante nelle tre
settimane tra la Roma-Ostia e l’Appia run, solo un buon volume di lenti e
qualche medio per mantenere il buono stato di forma.
Ed eccoci al 9 aprile. Obiettivo della gara: correrla bene! A differenza della Roma-Ostia, partire con
prudenza e cercare di andare in progressione, anche perché essendo tutto un
saliscendi, con molto sterrato, il tempo al km non ha grosso significato, ma
conta solo il confronto con gli avversari e le edizioni precedenti.
Ma qui accade l’imprevisto. Poteva andare tutto liscio secondo
programma, signora mia? Mai. Succede, infatti, che accedendo alla griglia dei “top
runners”, prima mi imbatta nel compagno di squadra con cui avevo ottimamente
corsa la prima parte della maratona 2016, che mi assicurerebbe una partenza
soft, ma subito dopo intraveda nientepopodimenoche er Principe, qualche metro
più avanti sulla linea di partenza. Signora cara, lei conosce benissimo l’accesa
rivalità e anche l’amicizia che mi lega a quel grandissimo atleta, ormai tante
volte mio avversario diretto. Quindi l’agonista che mi abita ormai freme e convince
tutti gli altri me stesso a seguire er Principe perché è nota la sua grande
saggezza nel gestire le gare. Bene, pronti via, mi attacco ai principeschi
svolazzini e…primo chilometro in 3’42’’.
Tattica quasi saltata, fortunatamente
rinsavisco e rallento fino a raggiungere un livello di sforzo adeguato, in
accordo anche al livello di battiti cardiaci che so essere giusto per questa
gara (168-170).
Mi godo così il passaggio sotto porta San Sebastiano e i
saliscendi dell’Appia Antica fino al salitone del mausoleo di Cecilia Metella,
dove ritrovo già er Principe, con cui scambio due chiacchiere e poi passo.
Subito dopo, andando verso la Caffarella, mi trovo davanti un tipo piuttosto
robusto o che mi aveva preceduto nella Corri Garbatella, dandomi una ventina di
secondi, tutti nella seconda parte del percorso. Mi sembra una buona idea
tenere lui come riferimento. Lo seguo quindi per un paio di km, ma entrati nel
parco sento di poterlo superare e così faccio. Ma qualche chilometro dopo me lo
vedo ripassare accanto. Tipo tosto, signora!
Siamo ormai fuori dalla Caffarella, ultimi 3 km di circa 13 di gara, quelli più difficili, quasi
tutti in salita. Se non si è gestita bene la prima parte, da adesso in poi
diventa un calvario (mi è capitato, link). Stavolta, invece, ho gestito, bene
e riesco ancora a tenere un buon ritmo, tanto da superare alcuni atleti e
subire pochi sorpassi. Discesone finale e sprint nello stadio di Caracalla.
Provo a superare il robusto ma non riesco gli arrivo a 4 secondi!
Tempo finale 48’16’’ (migliore
di sempre), 69°
posizione assoluta su 3715 partecipanti (migliore di sempre), 12° di categoria
a 7’’ dal premio (vabbè). Soddisfatto quindi, direi che la debacle della
Roma-Ostia è cancellata, speriamo di averne fatto tesoro.
Rimane un’ultima gara da raccontare, all’estero
stavolta, faccia scorta di popcorn signora!
Finito or ora di leggere tutto il blog (tutto!).
RispondiEliminaChe dire... Eccezionale testimonianza, scritta piacevolissimanente tra l'altro. Per un neofita privo di speranze come me è stato supermotivazionale leggere le tue imprese. Complimenti e grazie ancora per aver condiviso, restano solo due grandi domande:
1. Hai smesso di fumare?
2. Ma soprattutto, che fine ha fatto Andrea Mancanelli? :)
:-)
Eliminagrazie!
1.Diciamo che fumo saltuariamente, quindi ho smesso, forse.
2.Mi pare che abbia creato un nuovo sito in cui presenta l'argomento running più professionalmente. Forse ha meno tempo per seguire.