Devo scegliere se raccontare con grande entusiasmo del mio migliore
periodo di forma da quando l’uomo
inventò la corsa, o di alcune serie di ripetute mai viste prima, neanche al
largo dei bastioni di Orione, o di alcune gare, fatte solo come allenamento
spinto e finite incredibilmente nei primi posti.
Potrei scegliere di descrivere
come un garzoncello scherzoso l’attesa e la speranza di un grosso raccolto di personali e piazzamenti nelle gare clou
dell’autunno in corso. Ma posso scegliere anche e purtroppo di parlare di un infortunio che
mi ha fermato la scorsa settimana.
Eh si, signora mia, proprio sul più bello,
mentre la stagione entrava nel vivo, arrivava il fresco che permette le
migliori prestazioni, eccallà, zacchete, la frittata è fatta.
Allora scelgo di andare con ordine: un po’ di storia
dell’ultimo periodo e poi il triste argomento infortunio.
Dunque, eravamo rimasti, alle gare di fine maggio. Poi
arrivò l’estate e le corse in montagna, nella valle del Cervino, su
cui avrei dovuto fare e chissà che non farò, un post ad hoc. A settembre inizia
la specifica
mezzofondo in largo anticipo sull’anno scorso per arrivare al top
già in autunno.
Mi ero riproposto di gareggiare di più, perché, come sa bene
signora mia, se le condizioni non sono ideali, tendo a gestire male le gare.
Quindi queste gare di settembre e ottobre non avevano come obiettivo il
cronometro e neanche più di tanto la posizione.
Avrei dovuto correrle senza
particolare scarico, come allenamento spinto, al massimo impegno possibile per
quel giorno ma in negative split, o in crescendo se il negative fosse stato
impossibile (per esempio con salite nel finale). Obiettivo duplice insomma: 1)
gestione gara; 2) allenamento spinto in compagnia.
Prima gara 10 settembre, annulata (vedi qui). Vabbè. Come
ogni anno, ci dovrebbe essere la staffetta 12x1h a Caracalla. Spostata a
novembre. Vabbè. Vado a Colonna, gara che mi piace tanto. Devo partire una
settimana per gli Stati Uniti. Ho capito, settembre zero gare.
Ma gli allenamenti
vanno bene, mitico un 6x2000 in 7’28’’/km di media nei tratti veloci
e recupero breve. Ancora più mitico un 8x1000 a 3’31’’/km i media nei 1000 con
recupero attivo.
15 ottobre finalmente riesco a partecipare alla prima gara: Urbs
Mundi 15km in centro a Roma. Gli obiettivi sono quelli che ho detto
sopra. Non scarico la settimana precedente (medio martedì e ripetute venerdì).
Fa ancora caldo, quindi non mi aspetto niente dal cronometro e dalla posizione
finale. Devo solo gestire bene la gara, finendo in progressione e dare il
massimo. Parto quindi con margine e lascio andare alcuni miei riferimenti, che
recentemente mi avevano battuto (tra cui Nerone). Ma da subito noto che il
ritmo è pure buono, anche se non ci faccio caso. E i miei riferimenti non sono
manco troppo lontani. E dopo metà gara, senza accelerare particolarmente li
raggiungo e supero pure!
Insomma per farla breve: gara gestita bene, finita in
progressione, superando e impegno massimale. Risultato: 14° su 1523 partecipanti! 2° di
categoria MM45.
Tempo finale 55’50’’ che fossero davvero 15km (il GPS mi è
impazzito sotto il tunnel) vorrebbe dire 3’43’’/km. Considerato periodo e non
aver scaricato prima, direi ottimissimo.
Settimana dopo, ripetute (non spinte ovviamente) e medio e
domenica altra
gara: Cardio Race a Roma nord.
Ancora stessi obiettivi. Ancora una
gara ottima, corsa col gruppetto di testa, gestita non in progressione ma solo
perché ho provato a fare gara tattica, cosa che mi piace un mucchio. Ho provato
cioè a rimanere attaccato al gruppo di testa (che lottava per il 3° posto, due
fenomeni erano andati via subito). Ho retto il passo fino al 7°km, in cima alla
salita di Villa Glori, ma poi loro ne avevano di più e mi sono scappati e io mi
sono un po’ ammosciato e sono stato superato dal primo MM45.
Contento lo stesso
e 7° arrivato
(ma molti meno partecipanti), ancora 2° di categoria.
E così signora, ci stavo prendendo gusto e quindi avevo
programma la Corsa dei Santi, una classica per i runners romani, ancora senza
scaricare per poi puntare a un mitico PB alla mezza di Fiumicino.
Settimana dopo la gara ancora due sessioni di ripetute
(al ritmo massimo possibile considerata la stanchezza) e lungo progressivo la
domenica, circa 31km. La gara sarebbe stata il mercoledì.
Sarebbe stata perché poi, signora, ho incontrato una
vecchia amica, che non vedevo da tempo. Si chiama realtà e di solito picchia come
un peso massimo. La domenica dopo il
lungo avevo dovuto guidare circa 3h.
Che c’entra signora? C’entra, perché ho
notato (dopo) che in passato il giorno dopo un viaggio lungo in auto sono molto
stanco e tendo a infortunarmi.
Ora non so se sia stato questo oppure molto più
probabilmente l’eccessivo carico delle ultime settimane o anche le due cose
combinate, ma il lunedì, durante il lento in una discesa ripida ho iniziato a
sentire fastidio
al collo del piede. Piano piano il fastidio è aumentato e ci ho
dovuto correre sopra 40 minuti perché ero lontano da casa. Risultato: rinuncia
alla Corsa dei Santi e a Fiumicino.
Ma di questo, signora, parlerò nel prossimo
post, sperando nel frattempo di aver ripreso gli allenamenti.
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