giovedì 9 novembre 2017

Il garzoncello scherzoso



Devo scegliere se raccontare con grande entusiasmo del mio migliore periodo di forma da quando l’uomo inventò la corsa, o di alcune serie di ripetute mai viste prima, neanche al largo dei bastioni di Orione, o di alcune gare, fatte solo come allenamento spinto e finite incredibilmente nei primi posti. 

Potrei scegliere di descrivere come un garzoncello scherzoso l’attesa e la speranza di un grosso raccolto di  personali e piazzamenti nelle gare clou dell’autunno in corso. Ma posso scegliere anche e purtroppo di parlare di un infortunio che mi ha fermato la scorsa settimana. 

Eh si, signora mia, proprio sul più bello, mentre la stagione entrava nel vivo, arrivava il fresco che permette le migliori prestazioni, eccallà, zacchete, la frittata è fatta.

Allora scelgo di andare con ordine: un po’ di storia dell’ultimo periodo e poi il triste argomento infortunio.

Dunque, eravamo rimasti, alle gare di fine maggio. Poi arrivò l’estate e le corse in montagna, nella valle del Cervino, su cui avrei dovuto fare e chissà che non farò, un post ad hoc. A settembre inizia la specifica mezzofondo in largo anticipo sull’anno scorso per arrivare al top già in autunno. 

Mi ero riproposto di gareggiare di più, perché, come sa bene signora mia, se le condizioni non sono ideali, tendo a gestire male le gare. Quindi queste gare di settembre e ottobre non avevano come obiettivo il cronometro e neanche più di tanto la posizione. 

Avrei dovuto correrle senza particolare scarico, come allenamento spinto, al massimo impegno possibile per quel giorno ma in negative split, o in crescendo se il negative fosse stato impossibile (per esempio con salite nel finale). Obiettivo duplice insomma: 1) gestione gara; 2) allenamento spinto in compagnia.

Prima gara 10 settembre, annulata (vedi qui). Vabbè. Come ogni anno, ci dovrebbe essere la staffetta 12x1h a Caracalla. Spostata a novembre. Vabbè. Vado a Colonna, gara che mi piace tanto. Devo partire una settimana per gli Stati Uniti. Ho capito, settembre zero gare. 

Ma gli allenamenti vanno bene, mitico un 6x2000 in 7’28’’/km di media nei tratti veloci e recupero breve. Ancora più mitico un 8x1000 a 3’31’’/km i media nei 1000 con recupero attivo.

15 ottobre finalmente riesco a partecipare alla prima gara: Urbs Mundi 15km in centro a Roma. Gli obiettivi sono quelli che ho detto sopra. Non scarico la settimana precedente (medio martedì e ripetute venerdì). 

Fa ancora caldo, quindi non mi aspetto niente dal cronometro e dalla posizione finale. Devo solo gestire bene la gara, finendo in progressione e dare il massimo. Parto quindi con margine e lascio andare alcuni miei riferimenti, che recentemente mi avevano battuto (tra cui Nerone). Ma da subito noto che il ritmo è pure buono, anche se non ci faccio caso. E i miei riferimenti non sono manco troppo lontani. E dopo metà gara, senza accelerare particolarmente li raggiungo e supero pure! 

Insomma per farla breve: gara gestita bene, finita in progressione, superando e impegno massimale. Risultato: 14° su 1523 partecipanti! 2° di categoria MM45. 

Tempo finale 55’50’’ che fossero davvero 15km (il GPS mi è impazzito sotto il tunnel) vorrebbe dire 3’43’’/km. Considerato periodo e non aver scaricato prima, direi ottimissimo.

Settimana dopo, ripetute (non spinte ovviamente) e medio e domenica altra gara: Cardio Race a Roma nord. 

Ancora stessi obiettivi. Ancora una gara ottima, corsa col gruppetto di testa, gestita non in progressione ma solo perché ho provato a fare gara tattica, cosa che mi piace un mucchio. Ho provato cioè a rimanere attaccato al gruppo di testa (che lottava per il 3° posto, due fenomeni erano andati via subito). Ho retto il passo fino al 7°km, in cima alla salita di Villa Glori, ma poi loro ne avevano di più e mi sono scappati e io mi sono un po’ ammosciato e sono stato superato dal primo MM45. 

Contento lo stesso e 7° arrivato (ma molti meno partecipanti), ancora 2° di categoria.

E così signora, ci stavo prendendo gusto e quindi avevo programma la Corsa dei Santi, una classica per i runners romani, ancora senza scaricare per poi puntare a un mitico PB alla mezza di Fiumicino.

Settimana dopo la gara ancora due sessioni di ripetute (al ritmo massimo possibile considerata la stanchezza) e lungo progressivo la domenica, circa 31km. La gara sarebbe stata il mercoledì.

Sarebbe stata perché poi, signora, ho incontrato una vecchia amica, che non vedevo da tempo. Si chiama realtà e di solito picchia come un  peso massimo. La domenica dopo il lungo avevo dovuto guidare circa 3h. 

Che c’entra signora? C’entra, perché ho notato (dopo) che in passato il giorno dopo un viaggio lungo in auto sono molto stanco e tendo a infortunarmi.

Ora non so se sia stato questo oppure molto più probabilmente l’eccessivo carico delle ultime settimane o anche le due cose combinate, ma il lunedì, durante il lento in una discesa ripida ho iniziato a sentire fastidio al collo del piede. Piano piano il fastidio è aumentato e ci ho dovuto correre sopra 40 minuti perché ero lontano da casa. Risultato: rinuncia alla Corsa dei Santi e a Fiumicino. 

Ma di questo, signora, parlerò nel prossimo post, sperando nel frattempo di aver ripreso gli allenamenti.

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